Dopo le minacce e le intimidazioni ricevute a seguito della pubblicazione di Ghetto Italia, i due autori ricevono il XXII premio Internazionale Livatino 2016 per il loro impegno nella lotta alla mafia.
“… Per gli alti valori morali e legali, specie nell’attuale momento storico, politico e sociale, per dare forza alla Società Civile, per affermare con giusto vigore i valori ed ideali che la sostengono; per sostenere altresì l’impegno dei vari pool di magistrati antimafia, delle Forze dell’Ordine, dei cittadini onesti, che ogni giorno umilmente, silenziosamente e fattivamente operano per assicurare, la civile convivenza.”
Dalla Puglia al Piemonte, passando per la Lucania, il Lazio e la Campania, i braccianti immigrati sono sempre più spesso vittime di un caporalato feroce, che li rinchiude in veri e propri “ghetti a pagamento”, in cui tutto ha un prezzo e niente è dato per scontato, nemmeno un medico in caso di bisogno. Questa brutale realtà la conoscono in pochi, taciuta dalle istituzioni pubbliche locali, dal sistema agricolo italiano, dalla piccola e media distribuzione e dalle multinazionali dell’industria agroalimentare, che si servono di questa forma coatta di sfruttamento imponendo un ribasso eccessivo dei prezzi dei prodotti. Si tratta di un complesso sistema criminale in cui a rimetterei sono solo i braccianti, costretti a pagare cifre impensabili per vivere stipati in baraccopoli insalubri, lontano da qualsiasi forma di civiltà. Un reportage fatto di storie raccontate da chi vive in questa situazione al limite della sopportazione fisica e psicologica, un incredibile viaggio nei nuovi ghetti disseminati per l’Italia da nord a sud. La mappa di un paese ridisegnato da razzismo, ingiustizia e indifferenza. “Ghetto Italia” è questo e molto altro ancora.