Incontro 23 ottobre 2024 – Montagne stregate

INTRO Piccola intro sulle streghe di Milano, Piazza Vetra etc..
Monumento – Monumento contro l’intolleranza in Piazza Vetra, un progetto del 2018 portato avanti dal giornalista Franco Capone e lo scultore Vincenzo Balena con alcune associazioni, che ha coinvolto studenti e insegnanti del liceo artistico Caravaggio. Sono stati preparati bozzetti, effettuata perfino una mostra, e premiato il progetto migliore, oltre ad aver raccolto il consenso dell’amministrazione comunale di Milano. Poi purtoppo il Covid nel 2020 ha fermato tutto. C’è però l’idea di riprendere il progetto per portarlo avanti una volta trovati i fondi necessari.

DOMANDA 1 – Perché la strega? E cos’è stata veramente la Caccia alle Streghe? E dove e come nacque il “format” della strega demoniaca? Quando e con quali meccanismi la persecuzione contro le streghe venne “accorpata” al concetto di Eresia? La strega fu la mutazione di una figura preesistente (nei miti arcaici) e quindi realmente esistita (al netto di poteri magici e incantesimi) o fu pura invenzione?
Nel 500-600 bastava una grandinata o un cattivo raccolto per accusare qualcuno di aver provocato l’evento avverso in combutta con il diavolo. Furono colpiti lebbrosi, che nel 1321 in Francia vennero sterminati e bruciati perché considerati “malati nel corpo e nell’anima”, si pensava avessero avvelenato con delle polverine pozzi e fiumi; addirittura si pensò a complotti: l’inquisitore Bernard Gui nel XIV secolo riteneva che i lebbrosi trasmettessero intenzionalmente la malattia per prendere il dominio delle città. Anche gli ebrei furono accusati di complottare contro il popolo. Vennero presi di mira anche i malati di mente, i folli, a causa spesso dei loro comportamenti “fuori dagli schemi”. Bastava insomma poco per diventare un caprio espiatorio o un agente al servizio del male (un malefico), a volte anche solo uno strano segno sulla pelle (marchio del diavolo). Tuttavia come sappiamo le donne furono le più colpite: è stato stimato che il 75 % delle condanne riguardò proprio le donne, più frequentemente donne più mature (anche se non mancarono condanne per giovani donne), magari sole, vedove o single che spesso, per sbarcare il lunario, facevano le levatrici o le “guaritrici”.

DOMANDA 2 – Milano non fu l’unica città in cui ci furono sanguinose persecuzioni, in altre località lombarde più remote furono portate avanti cacce alle streghe. Per esempio a Varzi, in quel territorio di grande “traffico” per la sua vicinanza con la via del sale, che dal mare (della liguria) portava quel prezioso sale fino all’interno del territorio lombardo pavese, dove ancora nel ‘300-’400 venivano consumati antichi riti pagani propiziatori. Era quindi un territorio da “ripulire” dal paganesimo. Per questo si può dire forse che i processi e le condanne furono usate quasi come strumento di conquista delle popolazioni che vivevano in territori impervi e selvaggi come le zone di montagna, lontane dalla “modernità” dei centri urbani, e che si dedicavano ancora a pratiche curative con erbe e pozioni, considerate diaboliche e quindi da estirpare.
E fu proprio in Lombardia che ebbe inizio molto precocemente quella stagione persecutoria.
Nel vostro libro parlate dell’inizio del XV secolo, prima ancora della pubblicazione della bibbia dei cacciatori di streghe, il Malleus maleficarum del 1487. In Lombardia infatti vi era una diocesi particolarmente attiva, quella di Como, come appunto raccontate nel vostro libro. Si può parlare per questo territorio delle prealpi lombarde di una protocaccia alle streghe?

DOMANDA 3 – La caccia alle streghe cosa ci ha lasciato? Che influenza ha avuto nell’evoluzione
della storia, e cosa ne rimane ai giorni nostri? Fu un grande laboratorio sociale per l’elaborazione della Teoria del complotto: il Diavolo con le sue seguaci (con cui faceva anche dei convegni, i Sabba, i riti orgiastici e antropofagi) rappresentano il Nemico Esterno, e vogliono fare del male al popolo. Questo serviva a veicolare la rabbia della comunità, in particolari per eventi catastrofici (come le carestie, le epidemie, le morti infantili). È lecito pensare alla caccia alle streghe come una forma di proto-populismo?

VARIE

— Dietro le persecuzioni ci fu anche una guerra di potere tra clero e istituzioni, tra Clero e Aristocrazia? Quali furono le principali frizioni giuridiche tra Inquisizione e istituzioni? Ci furono controversie sulla competenza dei processi, e su chi detenesse diritto di giudizio sugli “imputati”?

— Sui processi contro le streghe fu molto rilevante anche l’elemento popolare: spettacolarizzazione delle esecuzioni e delle punizioni pubbliche? Perché questa sete di sangue nella popolazione? Ed era un trattamento, quello pubblico, riservato solo ai processi per stregoneria?

— L’ultima strega fu condannata nel 1782 in Svizzera. Molte prima di lei lo furono, ma quante? Prima degli anni 70 si parlava di milioni di morti a causa delle persecuzioni degli inquisitori ma secondo i calcoli fatti a partire dagli Anni ‘70 si calcolò che in quasi 4 secoli i morti documentati furono circa 12mila. È una cifra secondo lei probabile o è un po’ sottostimata? E in media è stato calcolato quanti di coloro che venivano processati venivano condannati a morte? Qualcuno veniva anche “assolto”?