Alleluia! È nato l’intergruppo parlamentare Fratres Omnes, per rafforzare i legami tra il Parlamento italiano e il Vaticano. Ce n’era proprio bisogno perché la presenza quali-quantitativa dei cattolici nella società continua a diminuire e deve essere compensata con l’aumento dei baciapile nelle istituzioni, per salvaguardare i privilegi economici, politici e “morali” della chiesa cattolica.

L’intergruppo è presieduto e promosso dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio On. – o forse don? – Nazario Pagano, di Forza Italia, che l’ha presentato il 18 luglio 2024 in una conferenza stampa insieme a don Ettore Rosato (DC, PPI, Margherita, PD, IV, ora Azione, domani chissà), a don Luca Squeri (che ha iniziato a fare politica nel centrosinistra con il PPI, ora è in FI), e al prof. Sandro Staiano, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Napoli e presidente dell’Associazione italiana dei costituzionalisti (Aic).

All’intergruppo hanno finora aderito più di 30 parlamentari, pare che altri stiano arrivando; arrivano prevalentemente da FI, poi da FdI e Lega, ma anche dai vari centristi e dai cattolici PD, da quelli che saltellano inquieti tra un centrismo e l’altro (vedi Nicola Carè, eletto con il PD, passato a IV, tornato nel PD); ma c’è anche De Luca (figlio di Vincenzo, o di Crozza?), l’ex segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, e altri.

Ettore Rosato (ex amico di Franceschini, poi di Renzi, poi di Calenda…) ci ha ricordato, con fermezza, la nostra (o sua?) fortuna di avere il Vaticano nel territorio italiano. Nazario Pagano ci ha fatto capire che l’intergruppo servirà anche, se non soprattutto, a costruire dialogo e consenso insieme alla CEI sulle riforme costituzionali (premierato, autonomia differenziata). Sandro Staiano, sempre riguardo alle riforme costituzionali ha richiamato l’enciclica Fratelli tutti come esempio per “dialogare ma non dissimulare gli obiettivi”.

Questo intergruppo di cattolici si aggiunge all’intergruppo sulla sussidiarietà presieduto dal ciellino Lupi, che raccoglie “onorevoli” trasversalmente, da Fratelli d’Italia a Articolo Uno, per sostenere il principio di sussidiarietà, fondamento della dottrina sociale cattolica, inserito in Costituzione con la riforma del Titolo V, che ha aperto la strada all’autonomia differenziata e che promuove la privatizzazione della sanità e della scuola. Amen.

È abbastanza evidente che l’intergruppo Fratres Omnes ha – oltre all’obiettivo a lungo termine di salvare le nostre anime – anche quello a breve termine di limare un po’ le proposte troppo divisive su premierato e autonomia differenziata, per farcele digerire meglio. Traspare (da editoriali del Corriere della sera e non solo) la preoccupazione dell’establishment per le iniziative abrogative promosse dai sindacati (Cgil e Uil, ma non Cisl) e dalle opposizioni.

Si sta creando uno schieramento politico-sociale contro il governo Meloni e in difesa della Costituzione che raccoglie partiti, sindacati e associazioni, compresi alcuni cattolici effettivamente laici (tipo Rosy Bindi), e a cui si aggiungono – non si sa quanto stabilmente – alcuni centristi che forse vedono l’opportunità di rafforzarsi a scapito del centrodestra (tipo Matteo Renzi).

Il “nuovo” intergruppo sembra voler costruire un ponte, con l’aiuto della CEI, per ridefinire un’autonomia un po’ meno differenziata e un premierato un po’ meno autoritario; anche per dimostrare a Meloni che ha bisogno del loro “sincero sostegno” per restare Presidente del Consiglio.