Presidio di protesta davanti alla sede della giunta regionale
“Territori senza accesso all’Ivg per i troppi sanitari obiettori, mancata applicazione delle linee guida sull’aborto farmacologico nei consultori, mancata formazione del personale, mancato ritiro dei finanziamenti a sigle antiabortiste, mancata somministrazione delle pillole abortive in accesso unico”, queste le motivazioni alla base del presidio.
“Dobbiamo farci carico di una inspiegabile involuzione di una Regione che si era dimostrata attenta e lungimirante, tanto da immettere l’uso della RU486 per prima in Italia e poi rovinosamente rimasta arretrata”, ha detto Barbara Orlandi del Coordinamento Donne Cgil Toscana.