La manifestazione si è tenuta sabato 28 settembre – che è anche la ricorrenza dell’International Safe Abortion Day, la Giornata dell’Aborto Sicuro – indetta dalla Rete Umbra per l’Autodeterminazione, che ha definito questa legge “un testo ideologico, patriarcale e oscurantista che vorrebbe manipolare le opinioni e le scelte delle persone ed in particolare delle donne per eliminare la cultura dell’autodeterminazione e della libertà di scelta, compresa quella sulle relazioni e gli affetti“.

Alla manifestazione ha aderito anche ArciAtea, vedi anche l’intervento di Nicoletta Bernardi

e leggi il testo del suo intervento sull’INTEGRALISMO RELIGIOSO

Si tratta di un concetto generale. L’integralismo religioso è un tipo di integralismo che, facendo riferimento a una religione e in particolare ai suoi testi sacri e dogmi, mira ad applicarne «compiutamente i principî […] nella vita politica, economica e sociale» della collettività (definizione Zingarelli).

A questo scopo si tende a eliminare il pluralismo filosofico, ideologico e d’azione, rifiutando le idee differenti. Per raggiungere tale obiettivo, gli integralisti sottomettono la politica e le leggi dello Stato ai precetti della religione. Di una religione, che può essere l’islam in Paesi lontani o il Cattolicesimo qui, in Italia.

Questa è la cornice ideologica dentro la quale nascono leggi come quella contro cui oggi siamo qui a manifestare. Ecco, il concetto di Laicità (che uno Stato democratico come si dichiara essere il nostro dovrebbe garantire) va nella direzione esattamente contraria: la politica e le leggi dello Stato non devono essere “sottomesse” a nessuna religione. Questo permette di essere realmente inldisivi, ammettendo il culto di tutte le religioni ma non dando a nessuna il potere di influenzare le decisioni politiche e anche quelle economiche delle istituzioni pubbliche.

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