La pedalatea continua sui Pirenei verso il confine francese ma possiamo considerare concluso questo spellegrinaggio e trarne qualche considerazione.
Confortati dal saluto di Piergiorgio Odifreddi (“buen camino al contrario“) abbiamo avviato il cammino (inverso) da Santiago, ovvero la pedalatea di uno spellegrino con un fine liberatorio per essere più liberi, autodeterminati, arbitri della nostra esistenza.
Il 12 giugno 2024 è partita la 1^ tappa da Santiago di Compostela a Melide basata sul senso di allontanamento dal sacro, cioè sul riconoscimento che il sacro ci appartiene, che è la nostra parte non razionale, che però dobbiamo tendere a razionalizzare con il metodo della scienza moderna.
Nella tappa successiva da Melide a Sarria abbiamo voluto demistificare la pratica di inventare reliquie, anche le più improbabili, compresa ovviamente l’invenzione della reliquia del santo Yago.
Da Sarria a Trabadelo abbiamo ricordato la prima motivazione del pellegrinaggio a Compostela basata sulla rappresentazione di Santiago Matamoros, uccisore dei musulmani arabo-berberi che occupavano al-Andalus nella penisola iberica e nel sud della Francia.
Nella 4^ tappa da Trabadelo a Ponferrada abbiamo parlato del rapporto tra il cammino e la reconquista, cioè del declino dei pellegrinaggi quando, finita la guerra all’islam, è cominciata quella tra cristiani.
Il 16 giugno pausa logistica, ricordando Margherita Hack e le varie iniziative che ArciAtea promuove ogni anno e che sono raccolte in una pagina dedicata del suo sito.
La pedalatea riprende con la 5^ tappa da Ponferrada a Rabanal del Camino e esamina il cammino della controriforma, cioè delle guerre di religione tra cattolici e protestanti e del Concilio di Trento che lanciò la Controriforma e, con essa, rilanciò il pellegrinaggio verso Santiago.
La 6^ tappa da Rabanal a la Virgen del Camino offre l’occasione per ricordare (con il cammino al crepuscolo) che anche la devozione alla vergine Maria perse efficacia con l’affermazione del metodo scientifico e dell’Illuminismo; la rivoluzione francese fondò i diritti dell’uomo e del cittadino; la secolarizzazione avanzava e i pellegrinaggi arretravano.
La 7^ tappa da La Virgen del Camino a Sahagun del 19 giugno ci fa riflettere sulla dottrina sociale cattolica, basata sul principio di sussidiarietà per cui si dovrebbe sempre privilegiare le comunità locali e il privato profit e non profit, chiedendo allo Stato liberale di ritirarsi ma sussidiando i privati.
Nell’8^ tappa da Sahagun a Boadilla del Camino si parla (tentativi di resurrezione) delle iniziative della chiesa cattolica per rivitalizzare il pellegrinaggio nel secondo dopoguerra con riti specifici, lettere pastorali e visite papali.
Nella successiva da Boadilla a Burgos (il cammino del postmoderno) si esamina il carattere del postmodernismo, che svaluta la razionalità della scienza e le metanarrazioni, che critica le certezze dogmatiche ma, criticando superficialmente tutto e tutti, finisce per accettare l’esistente, sia pure debolmente e ironicamente. E di come le religioni vi si adattino.
Il 22 giugno una pausa a Burgos, anche per verificare il legame tra olla podrida e spiritualità, tra la materiale “pentola putrida” specialità gastronomica del luogo e la spiritualità immateriale ma immanente; diversamente dal catechismo che invece ci propone di mangiare realmente il corpo del Cristo (CCC 1376 e 1413).
Da Burgos a Grañón si riflette su come la chiesa riscriva la storia con il church-washing del cammino quando si avvicina la fine del franchismo, omettendo o minimizzando il ruolo della chiesa cattolica schierata nella guerra civile con i golpisti, lanciando la crusada/reconquista contro la repubblica.
Da Grañón a Sansol si ragiona su laicità, laïcité, laicidad; mentre in Francia l’ampia partecipazione popolare alla Révolution ha affermato in modo netto la modernizzazione e la laïcité dello Stato, in Italia l’unità nazionale è arrivata più tardi e con una “rivoluzione passiva” che ha poi consentito il recupero dell’influenza vaticana con i Patti Lateranensi. In Spagna la modernizzazione è arrivata ancora più tardi perché fin dalla reconquista la nobiltà e la chiesa si erano appropriate delle terre strappate ai mori di al-Andalus, formando un blocco politico-sociale monarchico-cattolico basato su rapporti servili e privilegi feudali.
Infine il 25 giugno la 12^ tappa da Sansol a Pamplona, sui pellegrinaggi a bassa intensità; per il catechismo “I pellegrinaggi evocano il nostro cammino sulla terra verso il cielo” (CCC 2691) ma chi fa il cammino oggi lo fa per ragioni turistiche, per visitare monumenti storici e paesaggi affascinanti, per ragioni sportivo-salutistiche; lo fa per tanti motivi ma in genere è indifferente alla dottrina cattolica e, se si dichiara comunque pellegrino, pratica però un pellegrinaggio a bassa intensità religiosa.
Il nostro spellegrinaggio è stato supportato da remoto da una squadra di arciatei e arciatee che, come sempre, cercano nello stesso tempo di divertirsi e di coscientizzarsi. La bici Ghost non è particolarmente poderosa e la pedalatea non comparirà sui libri di storia, però è stata apprezzata da molti dei soci e simpatizzanti di ArciAtea.
Il nostro sito e i nostri social sono seguiti anche da religiosi che spesso postano commenti critici che, ovviamente, non ci disturbano; semmai ci offrono l’occasione per riflettere sugli argomenti usati e sulle modalità di comunicazione.
Gli odiatori hanno la necessità di sputare veleno contro obiettivi diversi ma con la stessa modalità. Nel nostro caso gli haters (poverini) postano semplicemente frasi offensive contro noi o contro le nostre idee; alcuni si limitano a postare un “amen” o qualcosa di simile come scongiuro per proteggere magicamente il mondo dai nostri peccati.
Altri (più o meno) argomentano. Spesso con i soliti stereotipi per cui noi saremmo dei dogmatici sostenitori della “religione” dell’ateismo, oppure dei provocatori che vilipendono il papa, i santi, ecc. Abbiamo anche religiosi, compreso qualche sacerdote, che ci seguono assiduamente, forse per sincera curiosità, forse per monitorare l’andamento del peccato come una centralina registra l’inquinamento urbano.
Noi, comunque, continueremo a dialogare e a lottare per la laicità.
Vedi tutte le tappe dello spellegrinaggio sul sito o scaricale in un unico file pdf:
Vedi anche il videoclip della partenza:
Vedi la Foto Gallery, la pagina deglli sMHack day, il pdf delle tappe dello spellegrinaggio; qui sotto alcune foto scattate durante la pedalatea: