L’esempio di Margherita Hack, con Patrizia Caraveo e Federico Tulli
[dall’introduzione di Federica Cattaneo]
Buonasera a tutte e a tutti,
vi ringraziamo per la vostra partecipazione e soprattutto per l’interesse che state dimostrando per questa iniziativa che come ArciAtea abbiamo pensato di organizzare in ricordo di Margherita Hack. Ringraziamo anche chi ci sta seguendo in diretta streaming.
Ma prima di tutto ci presentiamo per chi ancora non ci conosce.
Siamo un’associazione (ArciAtea Rete per la laicità APS) che si rivolge ai razionalisti, agli agnostici e agli atei che aderiscono al cantiere aperto del progetto teorico e politico dell’Illuminismo, progetto basato sulla fiducia nell’autodeterminazione dell’umanità e sulla contrarietà alla presenza delle religioni nella sfera pubblica. In estrema sintesi ArciAtea si batte per riaffermare il significato originario del termine laicità.
ArciAtea non rivendica esclusività sulle attività e sui temi trattati; anzi, si propone di collaborare e intrecciare le proprie iniziative con le associazioni laiche affini o complementari, e vuole farlo utilizzando il supporto dell’ARCI, la più grande e prestigiosa associazione culturale e di promozione sociale italiana.
ArciAtesa rete per la laicità è nata a Milano. Una RETE che sta raccogliendo l’interesse di altri territori, si sta infatti costituendo anche in altre città.
In questo periodo si svolgono Pride parate in molte città. ArciAtea ha partecipato a quella che si è già tenuta a Perugia. Questa serata rientra anche nelle iniziative della Pride Week che precedono il corteo di sabato 29 a Milano (siamo una delle iniziative presentate a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, da Fabio Pellegatta, presidente di Arcigay Milano).
All’ingresso potete trovare libri, materiale informativo e gadget.
Se volete potete sostenerci iscrivendovi o lasciando già oggi un contributo per coprire le spese delle nostre iniziative.
Hack ha detto: “Penso alla ciclicità delle mie molecole, pronte a sopravvivermi, a ritornare in circolo girovagando per l’atmosfera e non provo tristezza. Ci sono stata, qualcuno si ricorderà di me e se così non fosse, non importa.”
Siamo laici, quindi non santifichiamo nessuno. Margherita Hack non è una santa, non è stata perfetta, ha commesso errori come tutti gli scienziati che fanno ipotesi, verificano se queste ipotesi reggono, le abbandonano oppure le correggono.
Margherita Hack, però, ha mostrato di avere qualità che la rendono un esempio da seguire.
Ma, più che le singole qualità, ciò che caratterizza positivamente Margherita è il loro incrocio, la loro intersezione. Le qualità di Margherita vanno a formare un grappolo in cui ogni qualità potenzia quella contigua, e delinea una personalità ricca, forte e gentile. Una grande curiosità e voglia di capire.
Cito ancora: “Non potete neanche immaginare quanto sia divertente capire come funziona una stella. E il bello è che tutte queste cose si possono studiare anche senza lasciarsi divorare dalle solite eterne domande intrise di presunzione: «Chi siamo noi? Da dove veniamo? Qual è il senso della nostra vita? Cosa ci aspetta dopo la morte?».”
Margherita Hack può essere apprezzata per le sue singole qualità, ma molto di più se le osserviamo insieme.
È stata una donna che è riuscita ad affermarsi in un ambiente, quello della scienza, che tempo fa era rigorosamente riservato agli scienziati maschi. Tuttora permane una discriminazione sessista: le ricercatrici si scontrano tuttora con ostacoli e pregiudizi.
Nessuno (o quasi) osa sostenere oggi che le donne non sono portate per la scienza, e Margherita Hack ha contribuito moltissimo a rompere questo stereotipo e a farci incamminare sulla strada verso una parità effettiva.
Margherita ha lottato con forza contro ogni forma di soprannaturalismo: in Italia la partecipazione ai riti religiosi si è ridotta, ma negli ultimi decenni sono anche riemerse varie forme di religiosità: alcune ad alta intensità, come i vari fondamentalismi (non solo islamici); altre forme di religiosità sono a bassa intensità, o sono espressione del postmodernismo che svaluta il pensiero scientifico, che mette sullo stesso piano scienziati e presunti guaritori.
Il rigore razionalistico e l’ateismo di Margherita sono stati preziosi per combattere bufale e superstizioni, per sostenere il pensiero scientifico.
Margherita ha saputo unire la passione per la scienza con la passione civile, politica e sociale, con una grande capacità di empatia e di rispetto, anche per gli animali. E con una grande capacità di comunicare le sue passioni scientifiche e politiche; con semplicità e simpatia.
Astrofisica di fama internazionale, accademica e divulgatrice scientifica, “un’icona del pensiero libero e dell’anticonformismo” (come l’ha definita Umberto Veronesi), garante del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze ), presidente onoraria dell’UAAR, iscritta all’Associazione Luca Coscioni e al Partito Radicale Transnazionale, candidata nelle liste del Partito dei Comunisti Italiani, vegetariana, sempre schierata per i diritti civili, sempre dalla parte dell’uguaglianza, per i diritti sociali.
Oggi alla Casa della Cultura di Milano abbiamo il piacere e l’onore di avere con noi l’astrofisica Patrizia Caraveo.
Anche lei unisce la passione per la scienza con quella per l’uguaglianza. Infatti ha scritto un interessante saggio intitolato “Uomini e donne: stessi diritti?” con cui denuncia la persistenza, nei fatti, delle discriminazioni sessiste anche negli ambienti scientifici.
Un’altro libro appena uscito, che potrete trovare nel nostro banchetto: Conquistati dalla Luna. Storia di un’attrazione senza tempo.
Insieme a Patrizia Caraveo c’è Federico Tulli, saggista e giornalista di Left, che ha avuto anche la possibilità di intervistare Margherita Hack.
E anche di Tulli potrete trovare indicazioni su i suoi libri sul sito arciatea.it
Direi che possiamo cominciare con le due relazioni, diciamo grosso modo di circa 20 minuti, poi interventi e domande dal pubblico e le risposte dei relatori.
Come detto prima, le qualità di Margherita Hack non si sommano semplicemente, ma si moltiplicano, se le osserviamo nel loro insieme, nel loro incrociarsi, nelle loro intersezioni.
Oggi riusciremo ad affrontare solo alcuni aspetti del complesso delle qualità di Margherita Hack, ma speriamo di poterne ricordare la figura anche in altre città e in futuro, confrontando testimonianze e punti di vista.
Questo almeno è la speranza e l’impegno che ci assumiamo come ArciAtea.