ArciAtea sostiene le iniziative promosse dall’Associazione Luca Coscioni in oltre 200 piazze italiane tra l’8 e il 10 aprile per chiedere al Senato di calendarizzare subito la discussione sul testo di legge sul suicidio assistito e per migliorare l’attuale versione approvata alla Camera, e per evitare che anche questa legislatura, dopo la bocciatura del referendum, si concluda nel nulla.

Il testo deve essere migliorato con: l’eliminazione della presenza contestuale di sofferenze fisiche e psicologiche; l’eliminazione del requisito di dipendenza da trattamenti di sostegno vitale per poter accedere al suicidio assistito; l’estensione della possibilità di accedere al suicidio assistito anche alle persone malate che non sono in grado di autosomministrarsi il farmaco letale.

Vedi il video dell’appello sul canale YouTube di ArciAtea.

Laura Santi nel suo video appello ci dice:

«Io non voglio che la mia malattia diventi un fine pena mai. Questo testo di legge, così com’è, discrimina tantissime persone. Quindi faccio un appello a rivedere questo testo e a renderlo più inclusivo. Il testo presuppone la dipendenza da trattamenti di sostegno vitale per poter avere l’aiuto a morire. Quindi io non potrei mai avere questo diritto perché per definizione, anche quando mi aggraverò, non sarò mai attaccata ad una macchina.

Se il testo all’esame del Senato fosse approvato senza modifiche, la palese discriminazione tra malati in base al loro stato, alla condizione in cui si trovano, nella loro piena capacità di scelta, porterà a nuove azioni nei tribunali per il rispetto delle scelte di persone che godono di protezione costituzionale nel rispetto del principio di uguaglianza che è violato da questa norma che è all’esame del Senato”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato. “È arrivato il tempo che un legislatore rispettoso della Costituzione e della volontà cittadini del paese che vuole governare, emani una legge che sia per tutti coloro che vogliono scegliere il proprio fine vita».