Talvolta si reagisce a qualcosa di spiacevole prendendocela non con il responsabile ma con il vicino, insomma ci si sfoga, magari facendosi male al piede (un calcio alla porta invece che una risposta al capo), comunque non affrontando la causa del problema.

Anche a livello sociale lo schema è diffuso. Molti sfigati non riescono a capire l’origine del loro disagio, non individuando chi e come li opprime, e si consolano prendendosela con altri più o meno sfigati, a rotazione o a seconda dei gusti: immigrati terroni, giovani fancazzisti, femministe piagnone, comunisti ricchioni, vicini di condominio, ecc.

Lo schema del capro espiatorio è antico e sperimentato, nato nell’antichità in Medio Oriente e ampiamente usato anche oggi. Il Sommo Sacerdote, invece di interrogarsi sulle cause dei disastri, dava la colpa ai peccati dei (non abbastanza) fedeli, ma li consolava trasferendo le loro colpe su un capro, poi spedito a morire nel deserto: i fedeli si tranquillizzavano e il Sommo Sacerdote confermava il suo ruolo.

Oggi si usano i più diffusi e meno costosi capri virtuali: la sanità pubblica è al collasso? l’inflazione taglia ulteriormente i salari? perché parlarne quando abbiamo un bel rave sottomano. La Gran Sacerdotessa promulga una sacra scrittura che aumenta le pene corporali e spirituali dei giovani che danzano fuori mercato, per il loro bene ovviamente. C’è il problema della sicurezza (mica quella delle scuole che crollano o degli incidenti sul lavoro) e della droga (mica la cocaina di cui si fa grande consumo nella Milano bene), e poi meglio “prevenire” per meglio reprimere ogni futura manifestazione di dissenso.

Il vice-sacerdote declassato rincorre in affanno la Gran Sacerdotessa e accusa in TV le sinistre di difendere i tossici (come se al Papeete o in Parlamento non fosse mai circolata qualche sostanza), con argomenti deboli sul piano della logica, ma efficaci nell’agenda building, infatti il dibattito pubblico sui media continua a non parlare di sanità pubblica al collasso e di inflazione che taglia ulteriormente i salari.

I pecoroni se la prendono con i capri e i Sacerdoti sorridono.