il prof. Coppoli era stato sanzionato per averlo rimosso, ma la Cassazione ha stabilito che non si può imporre il crocifisso in aula.
Il docente era stato sospeso dall’insegnamento e dallo stipendio nel 2009 per aver rimosso il crocifisso mentre insegnava. Dopo un lungo iter legale, patrocinato dall’Uaar, dai Cobas Scuola e dagli avvocati Fabio Corvaja e Simonetta Crisci, è arrivata la sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione.
La sentenza stabilisce che l’affissione autoritativa del crocifisso da parte di dirigenti scolastici – iniziata dopo la marcia su Roma e con i Patti Lateranensi – è incompatibile con il principio di laicità dello Stato.
Nella sentenza della Corte, però, permangono ambiguità: il presunto carattere “passivo” del crocifisso consentirebbe la propaganda cattolica basata su “l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo” ed aprirebbe alla possibilità di moltiplicare l’esposizione di diversi simboli religiosi nelle scuole.
Il pluralismo, invece, sarebbe meglio garantito applicando il principio laico – come in Francia – del divieto di esporre qualunque simbolo religioso.
ne discutiamo con Franco Coppoli e con l’avv. Simonetta Crisci, del Foro di Roma, lunedì 11 ottobre 2021 alle ore 21 in streaming
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Vedi anche il comunicato stampa del sito della Corte di Cassazione, il comunicato Cobas scuola, il testo completo della sentenza in pdf.
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