Jean Meslier
Mazerny, 15 giugno 1664 – Étrépigny, 30 giugno 1729
Filosofo e presbitero francese.
Curato in un piccolo paese di campagna, ma precursore dell’illuminismo radicale, materialista e ateo ed anche anticipatore di alcune tematiche socialiste.
Nel suo Trattato di ateologia, il filosofo francese Michel Onfray considera Meslier il primo filosofo ateo della storia.
La vita di Meslier fu priva di eventi particolari, ma egli divenne improvvisamente noto dopo la morte, avvenuta nel 1729, per l’apertura del suo testamento intellettuale in cui (leggendo dal lungo titolo dello stesso) «si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanità e le falsità di tutte le divinità e di tutte le religioni del mondo».
Nel suo testamento spirituale, il sacerdote chiedeva scusa ai propri fedeli per quanto di falso aveva predicato in tutta la vita, per aver mentito, per eccessiva prudenza, nell’esercizio di una professione di prete non consona alle sue convinzioni filosofiche.
Il testamento di Jean Meslier si articola in otto parti fondamentali:
Le religioni sono soltanto invenzioni umane, piene di errori e di sciocchezze.
La fede, “credenza cieca”, è solo un principio di errore e di impostura.
Falsità delle presunte visioni e rivelazioni divine.
Vanità e falsità delle presunte profezie dell’Antico Testamento.
Errori della dottrina e della morale della religione cristiana.
La religione cristiana autorizza le prepotenze e la tirannia dei grandi.
Falsità della presunta esistenza della divinità.
Falsità dell’idea della spiritualità e dell’immortalità dell’anima. (Wikipedia)