Il Ferragosto è una festività istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.e.v. (Feriae Augusti, riposo di Augusto) che ha formalizzato preesistenti festività legate alla fine dei principali lavori agricoli. Successivamente i cristiani, non più perseguitati ma persecutori, si sono appropriati delle principali festività pagane, compreso il Ferragosto trasformato nell’Assunzione di Maria in cielo.

Anche tra i cattolici si riconosce che c’è qualche problema sulla perpetua verginità di Maria perché «Secondo Mt 1,25 Giuseppe “non ‘conobbe’ (sessualmente) lei [Maria] finché partorì un figlio, e chiamò il nome di lui Gesù”. Il versetto viene solitamente inteso dai protestanti come indicazione del fatto che, dopo il concepimento e parto verginale di Gesù, Giuseppe ‘conobbe’ Maria ed ebbe altri figli» (cathopedia).

La traduzione prevalente in ambito protestante del vangelo di Matteo 1,25 è: «e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù»; invece la traduzione CEI, con qualche acrobazia interpretativa per evitare la collisione con la propria dottrina, traduce Mt 1,25 così: «la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù».

I vari esegeti hanno interpretato il suddetto “finché” come un’indicazione che Maria e Giuseppe abbiano finalmente avuto rapporti sessuali dopo la nascita di Gesù, generando fratelli, come sembrano confermare altri passi della bibbia; ma ciò è rifiutato dalle tradizioni cattolica e ortodossa, che sostengono la verginità perpetua di Maria.

Non ci interessa certo entrare in un dibattito teologico ma fare la banale considerazione che, se si crede che Gesù sia figlio di dio, anche la madre deve necessariamente avere un carattere straordinario; quindi non c’è da stupirsi se nel clima sessuofobico dei cristiani, fin dall’antichità sia stata enfatizzata e sacralizzata la “purezza” della madre di Gesù, e ancora più nel medioevo da Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino.

Poi il Concilio di Trento (1545-1563) ha ribadito la dottrina della verginità perpetua di Maria, in contrapposizione alla Riforma Protestante; infine Pio XII, con la Munificentissimus Deus del 1950, ha proclamato il dogma dell’Assunzione della Vergine Maria in corpo e anima alla gloria celeste alla fine della sua vita terrena (morta? addormentata?).

Oggi mentre festeggiamo le Ferie di Augusto, sia pure nei limiti delle nostre risorse economiche e della nostra curiosità intellettuale, tutto ciò forse potrebbe interessarci; forse per alcuni non molto di più di una discussione sulla verginità di Cappuccetto Rosso e di sua Nonna, oppure se il Lupo Cattivo era unigenito o aveva un branco di fratelli.

Se la questione della verginità di Maria e della sua assunzione in cielo o in una multinazionale fosse una questione interna ai cattolici non potremmo che invocare il rispetto anche per le loro credenze. Il problema è che, poco laicamente, i cattolici (e non solo loro) occupano la sfera pubblica e pretendono che tutti festeggino a modo loro, e che tutti si adeguino alla loro visione della sessualità e della donna, come è rappresentata dal dogma della perpetua verginità di Maria.