La pagina Facebook di ArciAtea ha raggiunto i 10.000 follower: niente di eclatante, restiamo una piccola associazione di razionalisti, agnostici e atei, ma notiamo con soddisfazione che anche i piccoli atei crescono.
Tutte le ricerche sociologiche mostrano che anche in Italia sono aumentati i razionalisti, gli agnostici e gli atei; complessivamente siamo il 15/20%, tra i giovani siamo oltre il 40%, e in costante crescita; i credenti sono in costante calo quantitativo e qualitativo, la gran parte di chi si dichiara cattolico vi aderisce in modo superficiale e discontinuo, “a bassa intensità”, sono sempre meno quelli che partecipano con continuità ai riti, anche se si possono notare forme di radicalizzazione, come in tutte le confessioni.
Al calo dell’adesione dei cittadini, però, non corrisponde una riduzione dell’influenza politica, economica e culturale delle religioni; anzi, la laicità dello Stato è messa continuamente in discussione, non solo dal Vaticano, ma anche dai “sovranisti” che ne fanno uno strumento identitario, dagli “atei devoti” dell’élite al potere che hanno riscoperto la religione come strumento di controllo sociale, dagli orfani del socialismo che scambiano per progressismo la comunicazione “peronista” di Bergoglio.
L’adesione religiosa è politicamente trasversale, sia pure con differenze: a destra si schiera il grosso dell’appartenenza senza credenza, insieme ai gruppuscoli fondamentalisti; i cattolici “militanti” sono molto presenti tra i centristi e nel PD; a sinistra c’è una forte componente di atei ma anche cattocomunisti e comunitaristi che hanno assorbito l’ideologia della dottrina sociale cattolica basata sul principio di sussidiarietà, quello per cui bisognerebbe privilegiare sempre il locale e il privato “non profit”.
Il mondo della noncredenza è molto articolato; come scriviamo nel nostro statuto, per noi si fonda sul “cantiere aperto del progetto teorico e politico dell’Illuminismo, che in Italia è stato alimentato da culture politiche – soprattutto quella liberale-radicale e quella marxista-antiautoritaria – diverse, ma accomunate dalla fiducia nell’autodeterminazione dell’umanità e dalla contrarietà alla presenza delle religioni nella sfera pubblica”.
ArciAtea rete per la laicità APS nasce il 17 luglio 2018; come dichiarato nel nostro programma “nasce dalla convinzione che esista uno spazio politico-sociale non coperto dal razionalismo ateo. Lo fa senza rivendicare esclusività sulle attività e sui temi trattati; anzi, volendo collaborare e intrecciare le proprie iniziative con le associazioni laiche affini o complementari”, non per promuovere una sorta di club, o di corporazione degli atei, ma per promuovere il razionalismo scientifico, l’ateismo e la militanza laica come strumenti di liberazione, intersezionali, contro ogni settarismo e dogmatismo.
Nasce aderendo all’ARCI perché si riconosce nella sua storia e nei suoi valori, ma ne coglie anche le contraddizioni e si propone di contribuire a sviluppare un dibattito che mostri, per esempio, che proporsi di combattere le privatizzazioni e l’autonomia differenziata non è coerente con l’accettazione del principio di sussidiarietà introdotto in Costituzione con la famigerata riforma del Titolo V.
Come dichiariamo nel nostro manifesto d’intenti: “La dottrina sociale cattolica, con il principio di sussidiarietà, converge con il liberismo compassionevole e con il federalismo delle corporazioni e delle piccole patrie nel voler destrutturare il welfare universalistico, in particolare tramite la sanità convenzionata e la scuola paritaria. Vogliono sostituire i diritti (e le lotte solidali che li rendono effettivi) con la carità, il paternalismo, la filantropia marketizzata e esentasse”.
In questi pochi anni, con poche risorse umane e materiali, abbiamo comunque prodotto molte iniziative, con relatrici e relatori prestigiosi, collaborato con altre associazioni, dialogato con credenti di varie religioni, scritto su riviste (Left, MicroMega, NonCredo) partecipato a manifestazioni per i diritti civili, politici e sociali, attivato laboratori. Oltre 100 di questi eventi sono visionabili sul nostro canale YouTube, il nostro sito ha quasi 100 pagine e oltre 2100 articoli, la nostra presenza sui vari social si è rafforzata e su Facebook abbiamo raggiunto i 10.000 follower.
Restiamo una piccola associazione, ma continuiamo a promuovere iniziative (speriamo) di qualità, a sostegno della laicità dello Stato e dell’autodeterminazione di tuttə.