Basterebbe portare a conclusione l’iter parlamentare del ddl Zan con lo schieramento che finora l’ha sostenuto ma – pronosticando (e minacciando) defezioni nel voto segreto – Matteo Renzi ha invitato a un patto con la destra sulla base del proverbio “meglio poco che nulla”, un detto che è valido in alcune situazioni, ma non in questa.

Tutte le leggi esprimono, insieme all’aspetto strettamente tecnico-normativo, anche una visione del mondo, che in qualche caso può essere difficile da percepire proprio perché fa parte di un senso comune largamente condiviso, in altri casi – come nel ddl Zan – il riferimento ai valori costituzionali (di uguaglianza e di rimozione delle cause che la ostacolano) si scontra con pregiudizi diffusi, questi sì ideologici nel senso deteriore del termine.

Dunque anche nelle norme proposte nel ddl Zan è riscontrabile una visione del mondo; il pesantissimo intervento del Vaticano non nasce certo dal timore che i carabinieri possano bloccare le prediche dal pulpito quando citano i tanti passi omofobi della Bibbia; il Vaticano sta sostenendo una lotta ideologica per riaffermare l’ordine autoritario del “padre” contro le libertà sessuali, e teme l’aspetto culturale sottostante al ddl, non la protezione rafforzata che propone.

Ammesso e non concesso che non sia un semplice pretesto per bloccarne l’iter, la “mediazione” proposta di modificare il riferimento all’identità di genere snaturerebbe il ddl; non si approverebbe una versione più moderata della norma (sulla base di un “meglio poco che nulla”) ma ne cambierebbe il senso.

In cambio di un “poco”, cioè di una protezione rafforzata per alcuni e alcune e che esclude altre e altri, si approverebbe la censura a una visione del mondo libera ed egualitaria.
Meglio (rischiare di) avere il “nulla”, cioè rischiare la bocciatura del ddl, che confermare un pensiero reazionario; la battaglia culturale contro le discriminazioni subirebbe un mancato risultato sul piano normativo, ma almeno potrebbe continuare risultando chiare le posizioni e le responsabilità delle forze politiche e sociali, Vaticano compreso.

Poi ci sono le manovrette della politica politicista e autoreferenziale che riempiono i quotidiani: lo spregiudicato Renzi che cerca di esistere mettendo in difficoltà gli ex alleati Pd-5s-Leu, FdI che si propone come destra autentica, i tatticismi della Lega, il liberalismo contraddittorio di FI, ecc. ecc.
Approvare subito il ddl Zan sarebbe anche un segnale di buona Politica (quella con la P maiuscola).