Questi i fatti: il sindaco di Beaucaire (comune dell’Occitania di 15000 abitanti) ha violato la legge sulla laicità del 1905, che vieta di esporre simboli religiosi negli edifici pubblici, per aver allestito il presepe in municipio; il tribunale amministrativo di Nimes l’ha condannato a una multa di 5000 euro al giorno, dal 18 gennaio della sentenza finché non sarà smontato.

Il sindaco Julien Sanchez – del Rassemblement National di Marine Le Pen – ha provato ad argomentare (in italiano?) che il presepe «presenta un carattere culturale e artistico», ma niente da fare, multato.

A noi è venuto subito in mente il paragone con l’Italia, dove vengono esposte immagini di crocefissi e rosari, dichiarati patrimonio culturale (da chi di appropriazioni patrimoniali se ne intende).
Che succederebbe se fosse inflitta una multa anche meno salata dei 5000 euro francesi?
Verrebbe multata anche l’esposizione sui media di Binetti e Salvini?

Il nostro esprit national ha vacillato all’idea dei comuni e delle scuole chiuse per bancarotta a seguito delle multe. Ci siamo rassegnati ad invidiare la legge francese del 1905 e i magistrati che la applicano.
Ci battiamo per la laïcité ma siamo consapevoli che la nostra libération non è purtroppo vicina.