Emna Chargui, studentessa di 26 anni, ha condiviso il 4 maggio scorso sulla sua pagina facebook una parodia del Corano intitolata “Sourate Corona”, a proposito della pandemia di Covid-19 imitando lo stile del testo sacro. “Non vi è alcuna differenza tra re e schiavi, seguire la scienza e abbandonare le tradizioni”, si puo’ leggere nel testo con la conclusione ironica “così parla il grande Jilou”, un nome della divinità inventato. […] L’accusa ha aperto un’inchiesta e la ragazza è stata convocata il 5 maggio alla stazione di polizia della Kasbah di Tunisi, ha dichiarato il suo avvocato Inès Trabelsi. Ieri Emna è stata ascoltata da un procuratore generale del tribunale di primo grado della capitale che ha deciso di perseguirla per “attacco al sacro”, “attacco alla morale e istigazione alla violenza”, ha aggiunto l’avvocato, specificando che la ragazza è in stato di libertà. (ansa)