Gli ultraortodossi ebrei: la spina nel fianco del governo israeliano nella lotta alla pandemia.

Israele – Il problema centrale rimane la non osservanza delle regole da parte della grande comunità di ebrei ultra-ortodossi che in questo periodo pretendono l’esenzione dall’applicazione delle norme sanitarie. Il settore ultra-ortodosso, che rappresenta circa il 12% della popolazione complessiva del Paese, conta per il 40% dei contagiati. A ciò si aggiunge la resistenza della comunità a sottoporsi al vaccino, considerato un mezzo di controllo da parte dei poteri laici dello Stato, ma anche oggetto di teorie cospirative e di resistenze culturali molto affini a quelle espresse dai movimenti no-vax di altri Paesi. […] I rabbini ritengono l’osservanza del lockdown incompatibile con i loro doveri religiosi, che non possono essere interrotti mai e per nessuna ragione di forza maggiore, dal momento che nessuna regola o contingenza umana può ergersi al di sopra della volontà di dio e dell’obbligo di onorarlo. In altre parole, sinagoghe, bagni rituali, matrimoni e celebrazioni religiose di ogni tipo devono continuare indisturbate dal Covid-19… (il fatto quotidiano)