Coronavirus, “impennata casi in Corea è atto del diavolo”.
Lee Man-hee ha etichettato la diffusione come un “atto del diavolo”
“L’incremento della malattia è visto come l’atto del diavolo per fermare la rapida crescita della Chiesa Shincheonji”, ha scritto il leader religioso in una lettera ai suoi fedeli. “Fortifichiamo ulteriormente la nostra fede. Possiamo vincere”, ha continuato il fondatore della Chiesa.
Le autorità sudcoreane ritengono che almeno 85 sarebbero attribuibili alla presenza di una donna di 61 anni, nota come “Paziente 31”, ad una funzione religiosa tenuta proprio dalla Chiesa di Gesù Shincheonji nella città di Daegu, che – con i suoi 2,5 milioni di abitanti – rischia ora di diventare la “nuova Wuhan”.
Circa 1.000 seguaci che hanno partecipato ai servizi domenicali con lei sono stati messi in quarantena nelle loro case mentre le autorità sanitarie stanno eseguendo i test. Gli esperti ritengono che le riunioni affiatate siano un terreno fertile ideale per il virus e il presidente Moon Jae-in ha chiesto un'”indagine approfondita”. (adnkronos)